Lago di Vico
Il Lago di Vico è la meta ambita per ogni turista in cerca di avventura e di curiosità, c’è tutto da vedere e da scoprire, tra storia, arte, natura, geologia, birdwatching, sport e specialità eno gastronomiche.
Il lago di Vico è un vero gioiello naturalistico, acqua, clima mite, boschi secolari di querce e faggi, castagneti secolari da frutto, noccioleti e pascoli.
Un luogo di grande bellezza selvaggia eppure elegante protetto all’interno della conca craterica da cui si è generato.
La leggenda però, intrigante e affascinante, attribuisce la formazione del lago ad Ercole venuto nei monti Cimini in cerca delle ninfe Melissa ed Amaltea che qui si erano ritirate dopo aver allevato Zeus (padre di Ercole), con latte e miele sull’isola di Creta.
Durante il suo percorso Ercole venne sfidato ad una prova di forza dai contadini del luogo. Ercole non si risparmiò e conficco nella terra un grosso tronco, quindi sfidò i contadini ad estrarlo ma pur riunendosi in forza non ci riuscirono. Ercole, figlio di Zeus, dimostrò la sua incredibile forza ed estrasse quel tronco con la stessa semplicità con la quale lo aveva piantato nel terreno ed iniziò ad uscire tanta acqua che riempì la grande valle formando il lago.
La realtà è ben diversa e riguarda una lunga ed intensa attività vulcanica che ha depositato nel circondario vaste colate laviche di tufo rosso, lapilli e pietra grigia.
Con lo sprofondamento del vulcano si è formata una conca craterica e all’interno, grazie alle sottostanti sorgenti, si è formato il lago. Guardando l’anello della conca craterica intorno al lago ed immaginando la congiunzione di due linee al vertice, si può avere l’idea della mole del cono vulcanico, alto circa 2.500 metri.
Il vulcano Cimino sprofondò circa 70.000 anni fa e dopo qualche tempo al suo interno emerse il piccolo cono lavico del Monte Venere che per millenni rimase un isola abbracciata dalle acque.
Dopo l’attività vulcanica il clima oceanico, il terreno fertile, e l’abbondanza di piogge favorirono lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione che ben presto rivestì i ripidi pendii di impenetrabili foreste che spaventavano anche gli eserciti de Romani.
La Selva Cimina, così era chiamata a quel tempo, e Tito Livio la descriveva “più orrenda e spaventosa dei boschi di Germania” ”Era in quel tempo la selva Cimino più impraticabile e spaventosa (invia atque orrenda) di quanto non lo siano oggi le foreste della Germania e nessuno fino allora vi era penetrato, neppure i mercanti, né ardiva qualcuno entrarvi”.
Gli eserciti romani, tuttavia, si spinsero fin qui inseguendo gli Etruschi fuggiti da Sutri e questa volta non si fecero intimorire… nel 310 a.C. i Romani la Selva Cimina ed una volta in cima al valico dei Cimini avvistarono dall’altra parte la grande piana viterbese verso la Toscana ed il mare. Sul quel tracciato fecero passare una strada importane che qualche secolo dopo divenne la variante della Via Cassia, che passava a valle, per Vetralla.
Quella foresta, nonostante siano trascorsi oltre duemila anni, esiste ancora e riveste i rilievi dei monti Cimini con oggi quelle foreste ricoprono i valichi ed i crinali fino a valle, dove prevale la coltura del nocciolo e del castagno. La zona pianeggiante della valle molto fertile è l’estensione venuta alla luce con l’abbassamento del livello del lago attraverso un emissario sotterraneo scavato dagli Etruschi e successivamente dai Farnese.
Il lago di Vico
Il lago si estende per circa 12 chilometri quadrati, con un perimetro di 18 chilometri ed una profondità di 50 metri.
Grazie all’istituzione della Riserva Naturale Regionale che lo tutela, ha solo due insediamenti turistici lungo il perimetro, uno nel versante del territorio di Caprarola ed uno più esteso in quello di Ronciglione.
All’interno della Valle del Lago ci sono alcune attività ricettive, ma a anche nell’immediato circondario, a Caprarola, Ronciglione, Sutri, ecc., quindi è possibile soggiornare anche nei piccoli e romantici borghi circostanti scoprendo le peculiarità del territorio: arte, cultura, tradizioni che qui, nei monti Cimini, non mancano.
Siamo infatti nel regno delle castagne, delle nocciole, dell’olio e del vino, elementi preziosi dell’eno gastronomia dei monti Cimini.
L’acqua è sostanzialmente pulita e balneabile, e questo permette varie attività acquatiche come nuoto, canoa, vela, wind surf ed ovviamente la pesca che richiama numerosi appassionati in particolare alla carpa.
Tra le attività praticabili al lago di Vico emergono le escursioni lungo molti sentieri lungo lago o nei boschi, ognuno di varia difficoltà per permettere a tutti la fruizione dei luoghi, compreso un sentiero per non vedenti.
Intorno al lago ruota un anello stradale asfaltato, ideale per girare in mountain bike.
Possibilità di escursioni e passeggiate a cavallo e per i ragazzi attività didattiche, laboratori, escursioni dedicate.
Il lago di Vico vi aspetta tutto l’anno, in ogni stagione per passeggiate, momenti di relax, i tramonti romantici.
La spiaggia I monti intorno al lago
Dal 1982, con legge regionale, è stata istituita La Riserva Naturale del lago di Vico, recentemente ampliata, che occupa complessivamente circa circa 4.000 ettari, suddivisi quasi equamente in boschi d’alto fusto, lago, coltivazioni di noccioleti e castagneti che per la zona rappresentano la risorsa primaria dell’economia.
Visite Guidate al lago di Vico
Guide Viterbo www.guideviterbo.com
Guide turistiche Ufficiali per la Tuscia
Visite guidate per gruppi, agenzie, tour operator ed individuali
Laboratori didattici
Tel 0761 647044 – 327 3984629
e-mail: info@guideviterbo.com
Prodotti Tipici del lago di Vico
Il lago di Vico è in un territorio pulsante dove si producono eccellenze, tra cui le famose nocciole DOP, la crema di nocciole, le castagne dei monti Cimini, i prodotti alle castagne, i salumi, i formaggi pecorini, la famosa porchetta, ed i dolcetti tipici alle nocciole e alle castagne.
Bibliografia
Riserva Naturale Lago di Vico
Vecchi M., Nuova Guida della Tuscia
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