Viterbo Turismo
Viterbo fu una delle più importanti città d’Europa, gioiello medievale e sede papale, ricca, potente, elegante, un borgo medievale intatto e con tante emergenze storiche, caratteristiche che conserva in buona parte anche oggi.
Viterbo è un capoluogo di Provincia dell’alto Lazio, tra il mar Tirreno e l’Umbria, tra la provincia di Roma e la Toscana, ad una altitudine di 326 mt e conta oltre 67.000 abitanti (viterbesi).
Turisticamente, Viterbo, offre molto, una storia intrigante, attrazioni, itinerari, monumenti, musei, visite guidate, degustazioni prodotti tipici, Hotel, B&B, e ristorantini tipici.
La Tuscia è una terra magica, io la definisco un triangolo d’oro tra Lazio, Umbria e Toscana perché esattamente racchiude il meglio di queste tre regioni.
Questa è la terra degli Etruschi, delle immense necropoli, dei laghi vulcanici, dei secolari boschi dei Cimini, di fiumi, castelli medievali, borghi arroccati, monumenti, ville rinascimentali, chiese romaniche e barocche.
Parte di questo patrimonio della Tuscia è concentrato a Viterbo… Certo, Viterbo non può sostituirsi alla ricchezza del territorio ma è un buon punto di partenza per esplorare tutto il resto, arte, natura e cultura, tradizioni ed e sapori di una terra magica.
Gli antichi quartieri di Viterbo, ancora oggi ben mantenuti, nascondono storie vere e leggende nelle quali vorremmo perderci ad ogni angolo, ad ogni fontana e ad ogni profferlo.
Percorrendo le vie di Viterbo si rimane estasiati alla vista di monumenti di ineguagliabile splendore. Il Palazzo Papale, la Cattedrale, il quartiere S. Pellegrino, il Palazzo dei Priori, le chiese e tutti i monumenti, seppur costruiti in epoche diverse, coesistono armoniosamente in un centro storico ancora ben conservato.
Un po’ di storia di Viterbo
Gli Etruschi abitarono per primi Viterbo, l’antica Surina, Surena. Se ne ha testimonianza dalle vestigia di quello che doveva essere il vero insediamento nei pressi del colle dove oggi sorge il Duomo. Poi arrivarono i Romani nel 310 a.C. che cambiarono tutto l’assetto politico, culturale ed economico
Con il medioevo la città, più volte piegata dagli invasori ma pronta anche a respingere ogni avversario, talvolta anche il forte esercito romano, accolse l’arrivo di Federico I Barbarossa nel 1170.
Negli anni successivi Viterbo fu assediata dall’imperatore Federico II, ma il card. Raniero Capocci, aiutato dalla giovane Rosa, successivamente canonizzata con il nome di Santa Rosa, organizzò una memorabile rivolta contro il potente imperatore.
La seconda metà del duecento fu meno travagliata, probabilmente l’epoca più importante per Viterbo. Crebbero nobili palazzi, chiese e fontane dalle forme tipicamente medievali il nucleo abitato si estese notevolmente e la città fu scelta come sede dai Papi costretti a fuggire dal clima infuocato della capitale.
Viterbo, sede papale – Storia del Conclave
La sede papale venne trasferita a Viterbo perché Roma era diventata tumultuosa e assai pericolosa.
Il primo Papa eletto a Viterbo, nel primo conclave della storia della Chiesa dopo la morte di papa Clemente IV, fu Gregorio X, il 29 novembre 1268.
L’elezione del nuovo papa non fu affatto semplice, la scelta era condizionata da forti pressioni di potere, in un clima di violenza e di terrore.
La votazione, quindi, fu oltremodo complicata, i cardinali non si decidevano e quelli indicati papabili rifiutavano la candidatura o scappavano dalla città.
Neanche l’intervento di Bonaventura da Bagnoregio, il francescano che nutriva grande considerazione dalla Chiesa, riuscì a convincere i cardinali.
Dopo tre anni di indecisioni, i cardinali vennero rinchiusi a chiave dai viterbesi nel palazzo papale e costretti a trovare un nome a tutti i costo. Da qui il termine conclave clausi cum clave.
Così, il 1º settembre 1271, venne eletto a sua insaputa l’unico candidato papabile, che peraltro non era neanche prete, Tedaldo Visconti. Fu l’unico ad accettare la nomina e si affrettò a formalizzare la sua posizione per essere incoronato papa il 27 marzo 1272 con il nome di Gregorio X.
A Viterbo vennero nominati altri papi tra cui, Niccolò III e Martino IV, l’ultimo Papa eletto a Viterbo che riportò a Roma, nel 1281, la sede vescovile e con essa quella forza che aveva reso famosa la città.
Il periodo rinascimentale vide protagonista la famiglia Farnese che cambiò il volto artistico della Tuscia influenzandone il potere politico ed economico.
I Farnese seppero così ben gestirsi che in breve tempo raggiungsero il più alto livello del potere portando Alessandro Farnese al soglio pontificio, nel 1534.
Come era loro abitudine, i Farnese apportarono molte migliorie a Viterbo, costruendo nuove strade, chiese e monumenti rinascimentali.
Cosa vedere a Viterbo ?
Cosa vedere nei dintorni di Viterbo
Santuario della Madonna della Quercia, (La Quercia fraz. di Viterbo) a 2 km da Viterbo sorge il maestoso Santuario del ‘400 progettato da Giuliano Sangallo.
L’interno è a tre navate e conserva importanti opere tra cui, nel presbiterio, il tempietto di Andrea Bregno del 1490. Pregevole il grande organo barocco e il soffitto a cassettoni intarsiato disegnato da Antonio Sangallo il Giovane, decorato con l’oro donato da Paolo III.
Da vedere il caratteristico chiostro progettato e realizzato da Giuliano Sangallo
Orario, intera giornata Tel 0761-306984.
Le aree archeologiche
Castel d’Asso, l’antica Axia, una importante necropoli etrusca con tombe rupestri, insediamenti romani e medievali.
Per maggiori informazioni Vai alla pagina su cosa vedere a Castel d’Asso >>
Ferento
Città di origine etrusca che raggiungense il suo massimo splendore nel periodo imperiale. Di quella che era una ricca città, rimangono poche ma pregiate vestigia, come il meraviglioso anfiteatro romano tuttora sfruttato per spettacoli e concerti.
Visite Guidate a Viterbo
Contatta GUIDE VITERBO, guide turistiche ufficiali per Viterbo e la Tuscia
Visite guidate per gruppi di ogni età, in qualsiasi lingua
Tel 0761 647044, 327 3984629
www.guideviterbo.com
Prodotti Tipici Viterbo
A Viterbo si producono diverse tipicità, come l’Olio della Tuscia extra vergine di oliva, famosi Vini, formaggi pecorini. Poi salumi caserecci come la famosa Susianella presidio Slow Food, le Pizze di Pasqua, la porchetta.
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