Piansano, un piccolo borgo da scoprire

Piansano è un comune circondato da rotonde colline, a vocazione prettamente agricola ma famosa anche per la pastorizia ed i formaggi pecorini con un semplice borgo che nasconde qualche curiosità da scoprire…

Si trova su una collina a 409 mt sul livello del mare, a nord ovest di Viterbo da cui dista 32 km e conta circa 1972 abitanti.

La vita che vi pulsava intensa ancora fino a pochi decenni fa, con tutto il suo carico di affanni e speranze, è sparita quasi di colpo, come svanita nel nulla.
E’ scomparsa la gente e abbandonate le case, riesce difficile persino riconnettervi i ricordi, ricollocarvi i sogni.

Così Antonio Mattei ricorda Piansano nel suo libro “Cuore di Tufo” e così noi vogliamo immaginarlo, soffermandoci un istante a guardare l’antico borgo cercando di ricollocarvi le sue e le nostre emozioni.

Il borgo di Piansano

Il paese è diviso dalla via principale ai bordi della quale sorgono le antiche case. 

Quando si arriva da sud si notano immediatamente i ruderi delle case abbandonate del primo insediamento, dove una volta sorgeva la rocca. 
E’ una visione triste, ma che inevitabilmente accende la curiosità di scoprire, tra i resti di un antico paese, la storia che nei secoli s’è vissuta. 
Quel che oggi appare è un tranquillo paese, dedito all’agricoltura ed alla pastorizia, incastonato in un vastissimo tappeto verde accarezzato di raggi del sole dall’alba al tramonto.

Un po’ di storia

In epoca etrusca esisteva l’antica città di Maternum che gli studiosi collocano in “Loc. Po’ de Metino”, collegata alla via Clodia che qui passava per raggiungere la Toscana. 
Nel medioevo subì, come altri feudi, le contese tra potenti famiglie e la Chiesa e nacquero dei contrasti anche con Tuscania che rivendicava un certo diritto sul paese, poiché spesso ne tutelava le sorti.
Visto che Galeazzo Bisenzio, alla guida del paese, si era avvalso nel 1301 della protezione dei viterbesi, Tuscania inviò le sue milizie a conquistare il paese, ma non vi riuscirono. Chiesero quindi sentenza al Senato che concordò l’affidamento di Piansano a Tuscania. 

Successivamente fu conquistata dai Di Vico fino al 1354, ma il card. Albornoz lo confiscò insieme a tanti altri feudi ristabilendo il potere della Chiesa sul proprio patrimonio. Papa Gregorio XI l’affidò ai Montemarte fino al 1381, anno in cui fecero la prima comparsa i Farnese, la famiglia che influenzò gli avvenimenti storici in tutta Italia fino agli alla metà del ‘600. 

Il periodo dei Farnese

I due Farnese, Ranuccio e Puccio, si impadronirono del castello con astuzia sostituendosi al conte Montemarte ma, di li a poco, vennero a loro volta espropriati dalle armate pontificie di Gregorio XI. 

Quando i Farnese tornarono alla ribalta su Piansano, nel 1386, il castello venne distrutto, forse con l’intento di costruirne  uno più fastoso ma ciò non fu mai fatto. 

Dal 1405 altre signorie si alternarono alla guida del paese fino al 1422 quando Martino V  lo cedette nuovamente ai Farnese che ormai avevano ben organizzato la loro espansione su buona parte della Tuscia. 

Il card. Alessandro Farnese, nato a Canino, venne eletto papa Paolo III nel 1534 e con lui la famiglia conquistò tutti quei privilegi che avrebbero permesso, solo tra anni dopo, di attuare il progetto più ambizioso dell’epoca; la costituzione del ducato di Castro. 

I Farnese arricchirono tutti i loro feudi di castelli, nobili palazzi, fontane e giardini avvalendosi degli architetti più illustri, come il Vignola ed il Sangallo, ma Piansano rimase escluso da tale sviluppo, seppur appartenente al ducato. 

La caduta dei Farnese, nel 1649, con la distruzione di Castro, cancellò ogni possibile speranza di espansione e Piansano venne abbandonata al suo umile destino. 

Solo agli inizi del novecento nacquero i primi fermenti, quando gli abitanti riuscirono finalmente a scrollare dalle spalle secoli di domini e sottomissione, distruzioni e saccheggiamenti. 

Cosa vedere a Piansano

Chiesa di S. Martino, eretta nel XIV sec. Conserva importanti opere di varie epoche. 
Chiesa di S. Maria del Giglio, risale al XVI sec. 
Chiesa di S. Maria della Neve, lo stemma scolpito sul portale rappresenta il simbolo del paese; il maiale e le chiavi di Porsenna, da cui la leggenda che Proceno sia stato fondato, appunto, da Porsenna.
Chiesa di S. Antonio, probabilmente la più antica, eretta nel XIV sec. All’interno sono visibili pregiati affreschi. 
Museo della vita contadina, conserva antichi attrezzi ed oggetti ormai in disuso, ma legati alle radici della cultura del paese. 

Prodotti Tipici Piansano

Il territorio di Piansano è vocato prevalentemente alla pastorizia e all’agricoltura. Famosi sono i prodotti caseari, formaggi pecorini, freschi o stagionati, ricotte e mozzarelle.
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Bibliografia
Mattei Antonio, Cuore di Tufo
Mattei Antonio, Terra Planzani
Maurizio Vecchi, Viterbo, Orvieto e la Tuscia

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